Il Marketing territoriale: che cos’è e perché è importante.
Cosa si intende per Marketing Territoriale?
Quando si affronta un argomento, è utile partire da una definizione che ci aiuti a definire il perimetro entro il quale ci si muove.
Nel nostro caso, facendoci aiutare da Wikipedia, possiamo definire il marketing territoriale come un insieme di azioni, progetti, programmi e strategie finalizzate a garantire lo sviluppo di un comprensorio territoriale, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.
Le leve del Marketing sono uno strumento utile per migliorare l’attrattività di un territorio, agendo sulla valorizzazione delle risorse ambientali, artistiche e culturali locali. Se il marketing mix territoriale è efficace, la naturale conseguenza sarà un incremento delle presenze ed una ricaduta economica positiva per i fornitori di beni e servizi presenti nell’area.
Soprattutto in un ottica post pandemica, i piccoli paesi, le zone rurali o montane possono attrarre il turista italiano e straniero in cerca di nuovi luoghi da scoprire.
Il rilancio del territorio passa attraverso la costruzione di un’offerta turistica basata su strumenti di comunicazione e su servizi innovativi in grado di trasformare l’immagine di aree che, per tradizione, sono state spesso banalizzate. Pensiamo, per esempio ai territori di produzione agricola che, nell’immaginario collettivo, sono poco evocativi o interessanti.
In questo caso il Marketing Territoriali dovrà lavorare sulla valorizzazione delle produzioni DOP, sulla bellezza dei paesaggi nelle diverse stagioni o sulle biodiversità presenti nella zona.
Il Marketing territoriale coinvolge attori pubblici e privati che lavorano insieme per creare un’immagini coordinata e coerente. Le proposte turistiche dovranno pertanto tenere conto delle caratteristiche uniche di un territorio, cogliendo ed intercettando i trend turistici, anche attraverso lo studio delle best practice dei territori circostanti, regionali ed extra regionali.
La collaborazione con i territori circostanti diventa un asse di crescita importante, soprattutto nel caso di piccole realtà locali. Se, infatti da un lato, vi è la necessità di farsi conoscere attraverso la narrazione delle proprie “storie di bellezza”, dall’altro è fondamentale mettersi in rete con luoghi e comunità, anche di regioni diverse, per completare l’offerta turistica ed incrementarne l’appeal.
Il Marketing territoriale favorisce, quindi, la creazione di un’identità turistica, lavorando su molteplici aspetti.
Tra i più significativi, ne citiamo tre.
- Il primo aspetto si articola su un lavoro di narrazione del territorio, con l’obiettivo di incrementare la diffusione della conoscenza del patrimonio naturale, paesaggistico, architettonico e culturale con un’attività di comunicazione rivolta a target selezionati, individuati in un bacino di utenti di riferimento. Per esempio, un piccolo borgo in Lomellina o in Oltrepò può rivolgersi ad utenti collocati nell’area tra Milano, Savona, Genova e Torino (un potenziale di oltre 8 milioni di abitanti).
- Il secondo aspetto si articola su un importante lavoro di creazione di nuovi percorsi turistici e di punti di informazione innovativi. In particolare, questi ultimi dovranno essere non solo strumento di comunicazione, ma anche e soprattutto, elementi in grado di attirare flussi turistici nuovi. La creazione di servizi turistici integrati ha l’obiettivo di incrementare la permanenza media sul territorio, attraverso la creazione una filiera turistica. Gli operatori presenti in un territorio devono mettersi in rete per offrire al pubblico un’ampia serie di attività esperienziali, laboratori e attività outdoor.
- Il terzo, e ultimo, aspetto preso in considerazione riguarda la necessità di avere di un archivio fotografico e video che contribuisca a divulgare la bellezza di un territorio, attraverso contenuti di qualità sui canali social dei diversi attori che operano in un territorio. Molto spesso, infatti, ci si trova impreparati, quando si ha la necessità di selezionare immagini o contenuti che possano essere rappresentativi di un territorio.
Un esempio di Marketing Territoriale: la Lomellina
La Lomellina, terra di confine tra Lombardia e Piemonte, è un mosaico di colori incastonato tra Pavia ed Alessandria.
È un territorio ricco dal punto di vista storico e architettonico grazie alla presenza di castelli, abbazie, basiliche e palazzi nobiliari.
Offre molti spunti anche sotto il profilo naturalistico grazie alla presenza di garzaie, fontanili e dossi. Un connubio tra storia e natura con un comune denominatore: il riso.
Un territorio da scoprire in un viaggio tra storia, tradizione e buona cucina.
Da anni, istituzioni pubbliche e private lavorano al rilancio di un’area molto interessante, ma poco conosciuta. In particolare GAL Risorsa Lomellina ed Ecomuseo del Paesaggio Lomellino sono promotori di un’offerta turistica di qualità. Negli anni hanno lavorato per rilanciare il territorio, promuovendo e sostenendo circuiti turistici in grado di valorizzare strutture storiche ed aziende agricole con produzioni di eccellenza.
Molti operatori privati hanno contribuito in maniera sinergica a sostenere il rilancio del territorio, proponendo ed integrando l’offerta turistica con proposte originali ed innovative. Per esempio la PILA, un antico magazzino del riso del 17° sec., è diventato un punto di attrazione turistica per il territorio Lomellino. È un complesso unico nel suo genere per fascino e stato di conservazione.
All’interno delle sale della PILA trovano spazio mostre dedicate all’arte, alla moda e al design. Ken Scott, stilista cult degli anni ’70, anima gli spazi con le sue coloratissime opere ispirate al cibo e al design.
La PILA, insieme a moltissime altre realtà di eccellenza, ha contribuito al rilancio di un territorio che desidera aprirsi verso l’esterno.
La Lomellina, tramite GAL ed Ecomuseo partecipa allo sviluppo di progetti di rilevanza nazionale, come quello denominato VIAE, alla riscoperta delle antiche strade romane, con l’obiettivo di proporre nuovi e suggestivi percorsi attraverso Monferrato, Langhe, Lomellina e Riviera Ligure. Grazie ad un protocollo di intesa tra diversi attori interregionali, il territorio è protagonista di un progetto di sviluppo turistico che ha l’obiettivo di creare un nuovo distretto turistico dedicato al Benessere e al “Buon vivere”.
Lomellina, dunque, in rete con il Monferrato, la Valle Bormida e l’entroterra Ligure per creare una nuova offerta rivolta al turista italiano e straniero alla ricerca dell’Italia vera, lontana dalla destinazioni internazionali che iniziano a soffrire di overturism. Un ideale hub di partenza e di arrivo di un percorso che parte dai Navigli di Milano per arrivare fino alla Liguria e alla Provenza, luogo ideale per la gita fuori porta così come la vacanza per chi è alla ricerca di esperienze eno-gastronomiche, ma anche sportive e di relax.
Il Marketing Territoriale: la formazione come elemento chiave
La creazione di un’offerta turistica di qualità passa, anche e soprattutto, attraverso la formazione di operatori qualificati che possano raccontare la ricchezza di territori, per molti versi, ancora poco conosciuti. Gli operatori, attraverso la formazione, devono lavorare alla costruzione di un modello turistico attrattivo non solo per il turista di passaggio, ma anche per coloro che pianificano una gita fuori porta o una vacanza strutturata alla ricerca di nuove esperienze eno-gastronomiche, di paesaggi inconsueti e di relax.
Un operatore turistico, formato e consapevole, diviene il principale promotore dello sviluppo turistico; capace di farsi conoscere attraverso la narrazione delle proprie “storie di bellezza” e di creare modelli virtuosi che, nel tempo, possono diventare delle best practice.
I corsi di Marketing Territoriale
Negli ultimi anni si è ampliata l’offerta formativa dedicata agli operatori turistici. Il tema del Marketing territoriale si è evoluto e si è arricchito di molti titoli.
Gli spunti più interessanti sono offerti dai quei corsi che propongono chiavi di lettura originali.
In una strategia di Marketing Territoriale di successo, particolare rilevanza rivestono le emozioni. Ecco perché sono interessanti i corsi che toccano il tema del marketing emozionale in ambito turistico ed i corsi di neuro marketing
I primi insegnano agli operatori strategie di comunicazione per proporre prodotti turistici esperienziali in grado di lasciare un ricordo positivo dell’esperienza vissuta. La mente tende a ricordare i momenti positivi, quelli che hanno creato stupore e meraviglia, che hanno fatto dire “WOW”. Più un prodotto o servizio sa trasmettere questa emozione e più facilmente la persona che ha vissuto un momento WOW ne parlerà bene agli altri.
I corsi di Neuro marketing si rivolgono agli operatori che vogliono migliorare la propria comunicazione attraverso nuove metodologie che fanno leva sulle emozioni e sui processi neurali che sottendono il processo decisionale. Il settore turistico è un campo in cui queste tecniche di marketing hanno una fortissima presa. Il turista, infatti, cerca un’esperienza che soddisfi bisogni ed emozioni che sono difficilmente esprimibili in senso razionale.
Di grande interesse, infine, sono i corsi “calibrati” per quelle figure che operano nel settore turistico, con specifico riferimento a tutti coloro che vivono in aree interne a vocazione agricola, o comunque in zone al di fuori dai principali circuiti del turismo di massa. Questi corsi aiutano gli operatori che lavorano in aree “poco turistiche” in senso stretto, a costruire attività di tipo esperienziale, valorizzando per esempio il patrimonio enogastronomico, religioso o architettonico.