Il massaggio linfodrenante
Con il caldo e l’arrivo delle alte temperature aumenta il rischio che caviglie e gambe possano gonfiarsi, causando irritazioni e disagio.
Tra le tipologie di massaggio le tecniche di linfodrenaggio favoriscono un sollievo istantaneo.
Cos’è il massaggio linfodrenante
Il linfodrenaggio è una tecnica di massaggio finalizzata al miglioramento della funzionalità del sistema linfatico e circolatorio venoso; evita possibili accumuli di liquidi e di essudati non canalizzati dal sistema venoso che, per osmosi, infiltrano i tessuti adiacenti provocando gonfiore e tensione.
L’accumulo di liquidi nei tessuti può essere prodotto:
- da abitudini di vita sedentaria
- da posizioni prolungate in piedi o seduti come succede in alcune attività lavorative
- da cause patologiche, cioè quelle condizioni che provocano un vero e proprio “sfiancamento” delle valvole a coda di rondine, presenti all’interno del sistema venoso deputate alla propulsione del circolo di ritorno venoso.
Il massaggio comporta una serie di manovre eseguibili su tutto il corpo: si può eseguire da una a più volte a settimana, a seconda delle necessità, sempre dietro consulto da parte di un professionista specializzato.
Perché la linfa?
La linfa è un liquido che circola nel sistema dei vasi linfatici. Contiene proteine che, depositate in punti differenti del corpo, causano sintomi più o meno fastidiosi. I sintomi dolorosi possono essere dai più lievi gonfiori degli arti inferiori, fino a raggiungere livelli di tensione della pelle piuttosto consistenti che causano irritazione e dolore, anche in scarico o durante il riposo notturno. I sintomi sono visibili per il gonfiore causato, per l’arrossamento della cute e percepiti con la sensazione di calore nella zona interessata.
Il linfagione è l’unità di lavoro del sistema linfatico. Insieme ai linfonodi deve raccogliere e ricanalizzare nel sistema venoso, all’altezza dell’ orifizio toracico superiore, la linfa prodotta da tutti i liquidi non canalizzati spinti da una pompa pressoria passiva.
Una posizione eretta prolungata sfavorisce questo meccanismo di raccolta e predispone facilmente al pericolo di gambe e caviglie gonfie.
Il pericolo di gambe e caviglie gonfie
L’insufficienza venosa, la ritenzione idrica e l’eccesso di fluidi all’interno dei tessuti possono provocare o predisporre ulteriori danni agli organi e alle fasce muscolari, associati a:
- sensazione di pesantezza degli arti e affaticamento degli arti inferiori;
- vasi linfatici malfunzionanti;
- mancato drenaggio dell’acqua e delle sostanze dannose per i tessuti;
- aumento dei rischi associati alle problematiche circolatorie.
È quindi necessario prestare particolare attenzione al gonfiore delle caviglie o dei piedi perché, se non trattati, possono creare ulteriori problematiche anche a livello del circolo venoso di ritorno o produrre edemi, che nel tempo possono sovraccaricare anche il sistema pressorio e cardiaco.
A cosa serve il linfodrenaggio?
Il linfodrenaggio risulta utile ai soggetti con edemi, ma anche nei:
- linfedemi, vale a dire il funzionamento non corretto del sistema linfatico; o negli esiti chirurgici quando sono interessate le stazioni linfonodali
- flebedemi, ossia il funzionamento incorretto del sistema venoso; soggetti con vene varicose o con difficoltà del circolo di ritorno che richiede il supporto di calze contenitive;
- lipedemi, le cellule adipose di base genetica o cellulite.
Effetti del massaggio di linfodrenaggio
Oltre alla linfa, viene stimolato il ritorno del sangue dai vasi periferici al cuore; quindi, il linfodrenaggio comporta un beneficio generale che migliora la circolazione di tutto l’organismo, facilitando anche la diuresi, il meccanismo di eliminazione e filtraggio dei liquidi in eccesso.
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Trattamenti linfodrenanti: come si struttura il massaggio
I movimenti del linfodrenaggio sono caratterizzati da una pressione minima: i tessuti target di questa tecnica sono i vasi linfatici e venosi che vanno trattati con “delicatezza” onde evitare le compressioni eccessive. L’applicazione utilizza sfioramenti e leggeri impastamenti nel verso delle vie linfatiche delle strutture da drenare.
Ogni seduta dura dai trenta minuti ad un’ora a seconda delle aree interessate.
Chi può richiedere il massaggio e chi no?
Troveranno beneficio da questa tecnica coloro che presentano accumulo di liquidi connessi a:
- linfedemi;
- edemi
- fatica congenita;
- discromie cutanee;
- cellulite;
- ritenzione idrica;
- tensione cutanea periferica;
- sindrome delle gambe irrequiete a riposo;
- tensioni e sensazione di ovatta mento della percezione della fascia plantare;
- abitudini lavorative sedentarie;
Il massaggio linfodrenante deve essere svolto solo da personale specializzato e qualificato ed è consigliabile avere anche un’indicazione da parte del medico.